2015

Halo Halo La stanza blu (3)

Un groviglio confuso e caotico di figure pop. Una libera rappresentazione di immagini così come compaiono nella mente prima che la logica possa avere voce in capitolo. Queste sono da sempre le caratteristiche che contraddistinguono il lavoro di Halo Halo. La stanza è stata completamente riempita, le coordinate spaziali e i riferimenti architettonici perdono di significato e vengono sostituiti da nuove direttrici di senso generate dai flussi di coscienza onirici partoriti dall’immaginazione dell’artista torinese. In quest’opera troviamo ingranaggi meccanici che rievocano l’attività passata dello spazio, un piccolo autoritratto dell’artista, elementi architettonici classicheggianti e particolari di cicale che con il loro frinire hanno accompagnato il suo lavoro qui all’ex Caserma Guido Reni. Immagini evocate dal contesto in cui l’artista si è trovato a lavorare e che ci invitano ad una immersione totale dentro a questo suo oceano blu saturo di suggestioni.

_______________________________________

A chaotic and confusing tangle of pop art shapes form a free representation of images as they appear in the mind before becoming overwhelmed by logic. These are the characteristics that continually define Halo Halo’s work. The room has been completed filled, with spatial coordinates and architectural elements losing their significance. Rather, they are substituted by the whims of the Torinese artist’s stream of consciousness. In this work we find the mechanical gears that harken back to the space’s former function, a small self-portrait of the artist, classical architectural elements, and details of the cicadas that, with their chirps, kept accompanied the artist during his time at the ex Caserma Guido Reni. With these images, the artist recalls the context in which he worked and invites us to immerse ourselves completely inside his evocative, ocean blue world.